Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 18 giugno 2008 Premesso che l’8 maggio scorso, all'età di 97 anni (avrebbe compiuto i 98 il 24 giugno), se n'è andato per sempre tra le sue montagne di Madonna di Campiglio l'alpinista Bruno Detassis, nato a Trento nel 1910. Il “Re del Brenta” è stato uno dei più grandi alpinisti italiani e nella sua lunga vita interamente dedicata alla montagna ha svolto tutte le professioni tipiche legate alla montagna ed al turismo alpino. Come uomo, Bruno Detassis va ricordato assieme alla moglie Nella Cristian, campionessa azzurra di sci scomparsa pochi anni fa dopo oltre sessant'anni di vita in comune e come padre di Claudio e Jalla, che dai genitori hanno ricevuto l'amore per la montagna e l'impegno per la sua valorizzazione più attenta ai valori dell'ambiente. Educatore di generazioni di frequentatori del Brenta, migliaia di persone alle quali ha insegnato come affrontare la montagna in sicurezza e con rispetto. Come alpinista va ricordato per grandi realizzazioni come la “direttissima” alla Paganella, la “via delle Guide” al Crozzon, innumerevoli prime salite di grandissima difficoltà ed elevato tasso tecnico nelle Dolomiti. Istruttore alla Scuola Militare di Aosta venne deportato in Germania nel 1943: un'esperienza che lo segnò per tutta la vita. Come gestore di rifugio egli ha condotto con i familiari, fin dal secondo dopoguerra, il Rifugio “Maria e Alberto” ai Brentei, al cospetto del Crozzon di Brenta e della Cima Tosa (prima della seconda guerra mondiale aveva avuto una breve esperienza anche al rifugio “Garbari” ai XII Apostoli). Grande sciatore, autore della traversata delle Alpi con gli sci, maestro, fondatore e direttore della Scuola di sci di Madonna di Campiglio. Come soccorritore ha compiuto innumerevoli interventi di recupero in quella che è stata la prima stazione di soccorso alpino d'Italia. Come promotore turistico è stato tra gli ideatori della Via delle Bocchette, unanimemente riconosciuto come uno dei più bei trekking del mondo. Insomma, non bastano poche righe per ricordare la statura umana e professionale di un uomo straordinario, il simbolo per antonomasia dell'impegno per la montagna, per la sua conoscenza e frequentazione in sicurezza e nel rispetto della Natura e delle persone: una personalità unica non solo a livello trentino, ma a livello internazionale Considerato che l’articolo 21 della LP 21.12.2007 n. 23 ha introdotto l’articolo 35 ter alla LP 16.06.2006 n. 3 istituendo così la “Fondazione Accademia della montagna del Trentino”, proposta dai consiglieri provinciali Giuseppe Zorzi e Roberto Bombarda nel disegno di legge n. 151 del 15/12/2006 “Istituzione dell'Accademia della Montagna del Trentino” Visto che gli obiettivi dell'Accademia sono la salvaguardia e la valorizzazione della montagna e della valenza storica, culturale, socio-economica e sportiva delle attività alpinistiche, sciistiche ed escursionistiche, in particolare attraverso: a) la promozione del coordinamento dei programmi e delle attività dei soggetti che concorrono alla promozione e allo sviluppo di attività in ambiente montano; b) la valorizzazione del ruolo dei soggetti che operano nel settore della montagna, anche attraverso la promozione delle tradizioni e delle risorse legate al turismo, alla qualità ambientale, all'economia compatibile con l'ecosistema; c) la realizzazione delle attività educative e dei percorsi formativi qualificati indirizzati alle figure professionali specificamente legate al mondo della montagna, anche al fine della crescita della qualità dell'offerta turistica del Trentino; d) l'organizzazione di corsi di formazione professionale, anche rivolti all'abilitazione professionale, di specializzazione e di formazione permanente secondo quanto previsto dall'articolo 36 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino), e la formazione e l'aggiornamento di coloro che hanno superato il secondo ciclo di istruzione, anche attraverso l'attivazione di percorsi di alta formazione professionale previsti dall'articolo 67 della medesima legge provinciale n. 5 del 2006; e) la promozione di attività mirate a favorire l'utilizzo da parte dei cittadini, e in particolare dei giovani, delle strutture alpinistiche provinciali come definite dalla legge provinciale 15 marzo 1993, n. 8 (Ordinamento dei rifugi alpini, bivacchi, sentieri e vie ferrate); f) la promozione di progetti a valenza interregionale ed internazionale anche tramite l'accesso a fondi e programmi europei. Considerato che per la costituzione dell'Accademia, la Provincia promuoverà il coinvolgimento dei soggetti che, a livello provinciale, operano nell'ambito delle attività economiche, professionali, formative e culturali della montagna ed in particolare la Società degli alpinisti tridentini (SAT), il collegio provinciale delle guide alpine, il collegio provinciale dei maestri di sci e le rispettive associazioni, l'associazione dei gestori di rifugio del Trentino, la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Trento e l'Università degli studi di Trento, nonché di altri soggetti che condividono le stesse finalità Rilevato che è un dovere civile e morale per le istituzioni trentine ricordare in maniera indelebile e coerente la memoria di chi, come nel caso di Bruno Detassis, ha dedicato l'intera esistenza alla tutela ed allo sviluppo ecosostenibile del territorio alpino e delle persone che lo hanno vissuto e frequentato Tutto ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. dopo aver acquisito il parere favorevole della famiglia, ad intitolare a Bruno Detassis – alpinista, guida alpina, maestro di sci e di alpinismo, gestore di rifugio, soccorritore alpino, promotore e difensore della cultura della montagna – l'istituenda “Accademia della Montagna del Trentino”; 2. a divulgare a livello nazionale ed internazionale, in particolare tra i professionisti ed i frequentatori della montagna, questo riconoscimento. Cons. prov. Roberto Bombarda
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